RAPPORTO ANNUALE ‘FRA’ SULLE FORME DI RAZZISMO E DISCRIMINAZIONE NELLO SPORT

Il 28 ottobre 2010, a Praga, l’Agenzia per i diritti fondamentali (FRA) dell’Unione Europea ha presentato il “Rapporto analitico sulle forme di razzismo e di discriminazione nello sport”: un’analisi comparativa svolta nei 27 paesi membri dell’Unione europea, per cui COSPE, come National Focal Point nazionale della FRA, cura l’indagine riguardante l’Italia. Oltre ad uno studio sugli incidenti razzisti lo studio illustra anche le varie forme di barriere all’accesso dei cittadini stranieri residenti in Italia e delle minoranze contenute nella legislazione nazionale e nei regolamenti delle federazioni sportive. Gli sport oggetto del rapporto sono il calcio, l’atletica ed il basket.

Come evidenzia il rapporto, “in Italia sono due le norme chiave che definiscono il contesto in cui analizzare il razzismo e la discriminazione su base etnica, la legge sulla cittadinanza e quella sull’immigrazione. Entrambe le norme giocano un ruolo molto importante nel percorso di integrazione o esclusione degli immigrati nello sport. La legge sull’immigrazione, la cosiddetta Bossi-Fini introdotta nel 2002, prevede una quota massima annuale di atleti e giocatori non europei a cui è  permesso entrare nel paese per attività sportive professionistiche e remunerate. Questo costituisce una prima limitazione all’accesso per i cittadini stranieri residenti di lungo periodo che vengono trattati come se non fossero ancora presenti nel Paese. Ulteriori barriere istituzionali sono state aggiunte attraverso i regolamenti interni delle varie federazioni, in cui vengono stabiliti una serie di criteri che dovrebbero essere rispettati da ogni giocatore o atleta non europeo che desideri iscriversi alla federazione”.

Nel rapporto è citato il monitoraggio dell’associazione Panafrica, dove si evidenzia che nella stagione calcistica 2005/2006 si sono verificati un totale di 51 casi di cori razzisti e 24 casi di striscioni razzisti all’interno della lega professionisti. “Nella stagione seguente è prosegue il rapporto – i numeri sono diventati rispettivamente 43 e 9. Nella stagione 2005-2006 sono stati insultati atleti appartenenti a 26 club diversi, cifra che è salita a 29 nella stagione 2006-2007”.
Dal rapporto risulta inoltre che in molti sport praticati nell’Unione europea, minoranze e migranti sono sottorappresentati, soprattutto nella gestione delle società sportive, specie quando si parla di donne e ragazze appartenenti a minoranze etniche.

Per info: Sara Cerretelli, COSPE Firenze, 055 473556, cerretelli@cospe-fi.it