RAYHANA – APRE IL CENTRO DONNE DI JENDOUBA IN TUNISIA

Il 12 ottobre si sono aperte ufficialmente le porte dell’Espace Femmes Rayhana, il centro donne del progetto « Centre Femme Solidarité » a Jendouba, due ore dalla capitale Tunisi.
Non è soltanto aver visto più di duecento donne partecipare all’evento ad averne decretato il successo e mostrato, con sorpresa di molti, la bellezza. Ma è soprattutto sapere che una buona parte di quelle stesse donne abitano questo spazio ormai da mesi. “Abbiamo lavorato per mesi in ufficio, abbiamo fatto formazioni, condotto interviste per la ricerca-azione e incontrato settimanalmente le donne che oggi insieme a noi costruiscono la vita del centro – dicono – finalmente oggi siamo a questo primo grande traguardo”. Oggi il gruppo si prepara ad iniziare le attività che animeranno lo spazio Rayhana: sport, corsi di informatica, insegnamento di lingua inglese e tedesca, corsi di pittura su tela, su seta e a olio. Ma nei mesi precedenti all’apertura il gruppo, formato anche da donne di associazioni locali, si è riunito e ha immaginato come dovesse essere questo spazio: mettere insieme i desideri, le idee e le riflessioni perché questo luogo sia la loro casa. E che sia diventata la loro casa ne è stata testimonianza proprio l’organizzazione dell’inaugurazione: per più di due settimane le giovanissime insegnanti di aerobica hanno occupato la sala dell’atelier per preparare la loro coreografia, che voleva essere anche una presentazione del loro futuro corso.

Oumeyma si è finalmente lanciata nella preparazione del buffet per tutte le invitate e gli invitati nel Café Culturel anch’esso inaugurato in questa occasione. Nejwa e Olfa non hanno perso nemmeno un giorno per catalogare e ordinare i libri della biblioteca servizio disponibile negli orari di apertura del centro. Nacyb è corsa fino all’ultimo dietro al falegname per i ritocchi finali, mentre Wafa avanti e indietro per la stampa degli inviti.

Ed è così che il 12 ottobre si sono aperte le danze, alla presenza della rappresentanti di COSPE e Afturd, partner di progetto. Un cortile pieno di stand di artigianato locale e una sala intera per la mostra di pittura di Radhia, la pittrice di Jendouba che offrirà i suoi corsi nel centro.

Anche le donne delle campagne circostanti Jendouba hanno accolto l’invito per l’inaugurazione: sono le contadine della regione che lavorano nei campi e che non possono dunque partecipare quotidianamente alla vita del centro, ma che sono venute a godere della musica, almeno per questa giornata. E soprattutto, adesso sanno cosa c’è. Perché oltre agli ateliers e corsi, uno dei servizi più richiesti dalle donne verrà finalmente avviato: la “cellule d’écouteµ, uno spazio intimo di ascolto e di sostegno rispetto a violenza familiare, diritti, lavoro ecc. Un anno fa nell’ufficio del progetto erano in quattro. Oggi nel neo centro c’è la fila anche solo per leggere il menù del nuovo caffè culturale e le riviste e i volantini a disposizione per l’inaugurazione sono andati a ruba. Questo è frutto del lavoro di Nacyb, Sawsen, Fathia e Hanen, insieme a quello del grande gruppo che attorno a loro si è costruito. Oggi queste donne non condividono solo la gioia, ma anche la responsabilità di tenere aperto uno spazio di donne, l’unico in tutto il governatorato di Jendouba, nel nord-ovest della Tunisia. Con la felicità di aver realizzato un sogno comune nel cassetto, nei loro passi c’è anche la consapevolezza di aver compiuto un percorso di trasformazione personale e professionale che già prima del 12 ottobre era stato inaugurato. E che continua a fibrillare dentro di loro con entusiasmo per il lavoro che ancora spetta.