Salviamo l’OASIS in Galilea

Un appello urgente per salvare OASIS, un oliveto biologico del Commercio Equo israeliano-palestineseche ci arriva direttamente dai nostri partner israeliani di Sindyanna of Galilee. 

La società elettrica sta infatti progettando di installare dei cavi elettrici ad alta tensione all’interno dell’oliveto, in un tratto lungo oltre 70 metri. I cavi distruggerebbero il progetto di una piantagione di oliva biologico, causando danni irreversibili a 450 ettari di terreno agricolo.

OASIS infatti è il primo progetto di produzione di olio di oliva biologico realizzato da una cooperativa che mette insieme israeliani ebrei e della minoranza palestinese. Un progetto che porta risultati concreti di reddito per i picccoli produttori agricoli e che assume un alto valore simbolico di dialogo e di pace.

Il terreno su cui sono stati piantati gli alberi è stato strappato con un accordo all’Esercito Israeliano, che a una certa distanza ha un campo militare, e che ha tenuto per anni improduttivi tutti i terreni per diversi chilometri intorno al campo militare. Oggi esiste un piano di passaggio di cavi dell’alta tensione, che sarebbero posti proprio nel terreno del progetto, con impatti negativi su un terzo degli alberi e in generale sui requisiti di qualità della produzione biologica, per via delle radiazioni. Sindyanna ha chiesto di spostare il passaggio di qualche metro, in un terreno attiguo incolto, ma è il Ministero della Difesa ad opporsi, per mantenere i cavi elettrici distanti diversi chilometri dal campo militare. Il parere del Ministero degli Interni, responsabile della decisione finale, non è ancora arrivato, per cui c’è ancora tempo per promuovere la petizione on-line e farla condividerla sui social media, anche per diffondere a livello internazionale la notizia e l’appello.

Firmate la petizione on-line e seguite gli aggiornamenti sulla pagina facebook 

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