Strategie e alleanze contro il terrorismo. Per l’Europa è ora di scegliere
Dopo il dolore e le parole di solidarietà per la popolazione francese cresce la preoccupazione delle conseguenze mondiali dei fatti di Parigi. Chi lavora nella cooperazione internazionale teme nuove guerre , nuovi conflitti e teme la miopia dei governi: l’Europa colpita al cuore deve reagire con la testa e scegliere la strategia giusta per combattere il terrorismo. Di seguito un passaggio cruciale del comunicato dell’AOI, l’associazione delle organizzazioni italiane di solidarietà e cooperazione internazionale a cui abbiamo contribuito come COSPE e che pubblichiamo integralmente in allegato.
“L’Europa, che oggi è nel mirino dei terroristi – si legge nel comunicato- deve finalmente attuare una strategia congiunta che qualifichi la sicurezza come bene comune, nel segno della solidarietà e della pace”. Dialogo e alleanze con governi e istituzioni democratiche e con la società civile, dice la AOI, e non deriva autoritaria e alleanze con regimi dittatoriali che pure si schierano contro l’Isis. “Non deve esserci cedimento di fronte alla barbarie, ma invece dialogo con la diplomazia popolare,con le società civili e democratiche, con quell’Islam democratico, tollerante e promotore di pace che sono nemici anch’essi dell’Isis,del terrorismo e dell’autoritarismo: forze che i governi e l’Europa troppo spesso sembrano non vedere e che non appoggiano. È necessaria e urgente un’inversione di rotta nelle agende internazionali in direzione della costruzione di politiche unitarie di prevenzione, di sostegno alle popolazioni oppresse o in fuga dalle guerre in Medio Oriente e nel Mediterraneo, di mediazione diplomatica con un ruolo di primo piano nei paesi in conflitto”
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