TUNISIA: CONTINUANO GLI SCONTRI A JENDOUBA. LA CRONACA DELLA NOSTRA COOPERANTE LORENA DI CLEMENTE

La notte, segnata da un forte temporale e pioggia incessante, è stata piuttosto turbolenta e sono stati registrati vari disordini. Si è trattato di tentativi di saccheggi a vari negozi con interventi della polizia in vari punti nel centro della città. I ragazzi che presidiavano il sit-in permanente davanti al governatorato hanno subito pesanti intimidazioni in serata da parte di persone non ben identificate, a loro parere mandati da esponenti del partito Nahda. Non sentendosi protetti i manifestanti hanno quindi deciso di abbandonare il presidio. Lo sciopero generale indetto in tutta la Tunisia ha creato un clima surreale nella citt?: la quasi totalit? di negozi ed esercizi, anche sull’arteria principale di Jendouba erano chiusi, solo alcuni piccoli alimentari e alcuni commercianti ambulanti hanno deciso di lavorare regolarmente.

In mattinata c’è stata una manifestazione cominciata pacificamente e alla quale erano presenti sia attivisti e persone di varie appartenenze politiche che comuni cittadini e famiglie.

La manifestazione pacifica però non è durata a lungo. Dopo poco più di un’ora si sono create delle divisioni nel corteo e sono cominciati gli scontri. La grande manifestazione è stata dispersa dai gas lacrimogeni, che a detta dei manifestanti, non erano quelli usati dalla polizia in altre manifestazioni, ma altri più nocivi e altamente urticanti.

Tra i manifestanti si sono via via aggiunti molti ragazzi della banlieu di Jendouba, ragazzi dei quartieri disagiati ed emarginati della città venuti per sfogare tutta la loro rabbia e frustrazione per le speranze deluse nel periodo post rivoluzionario, contro il partito islamico al potere e per una situazione economica che per loro non fa che peggiorare. Un gruppo di ragazzi, moltissimi dei quali minorenni, hanno tentato di avvicinarsi ed entrare nel palazzo del Governorato. L’attacco della polizia non si è fatto attendere: lancio di lacrimogeni ad altezza d’uomo e la città si è trasformata in un teatro di guerriglia urbana.

In vari punti della città sono state improvvisate delle barricate e bruciati copertoni mentre molti cellulari della polizia, scortati anche dai militari, si spostavano da un punto all’altro per azioni mirate all’accerchiamento dei manifestanti. Tra di loro molti giovani e giovanissimi che sono stati fermati e condotti al posto di polizia con la forza.

Dopo uno di questi scontri, grazie ad un intervento di mediazione tra le due parti, si è pian piano ricomposto un clima più calmo, e gli slogan hanno accompagnato un nuovo corteo. Il clima rimane comunque instabile e non si escludono altri disordini. Intanto la città di Jendouba sembra una città fantasma…

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